Colazione amena #2

questa è l'america

4 aprile 2020

È sabato mattina e il Tempo sussegue i propri stati sempre uguali a loro stessi. Da parte sua lo faceva anche prima di questa quarantena a dire la verità, ma ora comprendiamo meglio l’apparenza di questo passaggio. Nell’eterno presente in cui viviamo mi sento come il Dr. Manhattan in Watchmen, il fumetto di A. Moore e D. Gibbons, nel suo apatico autoesilio marziano, dove coglie in un’unico atto percettivo il passato-presente-futuro del tutto.

Ecco, in realtà non proprio come lui. Molto meno onnipotente e più ignorante. E sicuramente molto meno blu.

Il fatto che sappiamo sempre meno di quello che crediamo, credo, sia universalmente vero e non c’è studio e cultura che tenga. Che sia futuro, lobby delle confetture, letteratura inglese, Sturm und Drang, comportamente sessuale delle farfalle monarca, film brutti (John Wick Vergognati…), COVID-19 oppure Stati Uniti d’America, la questione è la stessa. La cultura al giorno d’oggi ha sfaccettature sempre più complesse e difficilmente semplificabili. Degli aspetti della vita a stelle a striscie o più in generale di quel che succede al di là dell’oceano, per esempio, ne abbiamo una conoscenza sommaria e parziale. Un aggregato di informazioni ricavate da film, serie tv, quotidiani, esternazioni presidenziali, varie et eventuali, che assieme compongono un calderone sebbene non del tutto errato, tuttavia sostanzalmente scorretto.

Questa è l’America, Francesco Costa, Mondadori, 2020

< I > Francesca Costa, giornalista e vicedirettore de “Il Post“, parte da questo presupposto per fare chiarezza su almeno alcuni dei molteplici aspetti degli Stati Uniti che arrivano fino a noi in maniera frammentata e inesatta. Armi, sanità privava (citata praticamente ogni volta che si introduce un discorso sugli U.S.A.), Texas, California, Detroit e infine il controverso gerrymandering, la pratica politica diffusa da due secoli negli Stati Uniti che consiste nel ridisegnare strumentalmente ogni tot anni i confini dei collegi elettorali in modo da influenzare il risultato delle elezioni in base ai dati statistici delle preferenze elettorali della popolazione che abita un determinato territorio. Scopro che i 50 stati Americani sono divisi in 435 collegi elettorali suddivisi in base al numero di abitanti (in California ce ne sono 53, nel Delaware 1…) e ridisegnati periodicamente in maniera arbitraria, anche con forme irregolari e difficilmente spiegabili.
Un sistema machiavellico ed efficace, a patto di essere abbastanza lesti da intuirne i pregi e piegarli a proprio favore.

Io e S. ci apprestiamo a iniziare la nostra amena colazione, i due gatti arrotolano le loro code ora alla gamba della sedia, ora al polso, a formare quasi dei curiosi braccialetti di pelo nero.
S. sorseggia assonnata il caffè quando mi fa notare che la preferenza dei produttori di merendine per il ripieno a base di albicocche come farcitura dei croissant o dei krapfen ha raggiunto uno stato inquietante: tipo livello lobby delle armi, ma applicato alle confetture. Concordiamo entrambi su questo aspetto, dopo aver analizzato un campione per ora limitato alla sola realtà italiana e alla vicina Austria. Evidentemente ci sono delle disparità nel bilancio costi/benefici che rallenta la proposta di opzioni differenti rispetto all’ultra-abusata confettura di albicocche. Ed è per questo che passo il sabato mattina di quarantena immaginandomi una serie di persone di dubbio aspetto attorno a un tavolo, all’interno di una fumosa sala riunioni, mentre reggono fra le mani dei vasetti di differenti colori e sono intente a valutarne e ponderarne aspetto, olfatto e gusto. Vasellame, confezioni di vetro, contenitori di diversa origine con un contenuto di varie sfumature di blu (mirtilli? more?) o rosso (fragole? lamponi? cactus?) sono sparpagliati sul tavolo, ma gli oscuri volti di questi signorotti, anzi di questi Signori della Confettura, sono sempre i medesimi. Severi e grevi, in procinto di emettere l’ennesima sentenza illiberale. Qualsiasi sia il motivo, niet.

Tutto irrimediabilmente bocciato. Agli italiani deve essere permessa solo la confettura di albicocche. Stop.

< I > Comunque, gli altri dati emersi dalla lettura di “Questa è l’America” sono che San Francisco e Los Angeles non sono assolutamente posti facili in cui trovare casa, che lo stato del Texas è molto meno repubblicano di quanto si creda e che uno dei più importanti problemi sanitari negli Stati Uniti è data dalle overdose da oppiacei che riguardano fasce di popolazione del tutto inaspettate.
Non ultimo è che la metà delle armi in circolazione in America è posseduta dal 3 per cento della popolazione. Questo significa che non sono tutti armati fino ai denti, come crediamo, ma che quelli che sono armati hanno di fatto un intero arsenale in casa. Il che non ridimensiona l’annoso e tragico problema delle stragi, che resta e che riemerge con cadenza troppo ricorrente, ma lo ricolloca in un contesto più ampio.

Il contesto di quello che crediamo di sapere e che spesso si riduce solamente a una questione di opinioni più o meno condivise. Tranne per quanto riguarda la confettura di albicocche, in quel caso non è solamente un’opinione ma si tratta di un vero e proprio GOMBLODDO!!11!

 

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