Alchimia e scienza in Newton

alchimia

< IL’Università di Indiana ha pubblicato online, ormai alcuni anni fa, l’edizione filologica delle opere alchemiche di Isaac Newton (1642-1727) a cura di Williams Newman, Prof. di Storia e Filosofia della Scienza, con l’intento di presentare un’immagine più completa dello scienziato inglese.




Questo è un aspetto molto particolare di uno dei padri fondatori della scienza moderna; ovvero quel legame che unisce lo scienziato a una delle discipline più controverse della storia del pensiero umano: l’alchimia. Un pregiudizio comune e istintivo è quello di relegare questa arte agli ambiti più banali e chimerici della scienza, vista soprattutto come protoscienza e prechimica. Sensazione giusta e senz’altro motivata da molti punti di vista, ma inesatta dal punto di vista storico. L’aspetto senza dubbio più curioso di tutta questa faccenda è che, almeno per quanto riguarda questo determinato periodo storico, non esistono abissi conoscitivi e fuorvianti fra la rigorosa geometrizzazione della meccanica e gli interessi magici-alchemici: fanno parte dello stesso processo culturale.

Il meccanicismo magico di Newton

< I Nella seconda metà del seicento, precisamente nel periodo che va dal 1666, in cui Newton definì la legge di gravitazione universale, al 1686, anno della pubblicazione della “Philosophiae Naturalis Principia Mathematica”, si gettarono le basi della nuova scienza meccanica attraverso i tre principi della dinamica. Il retroterra culturale di alcuni scienziati non fu immune da influenze le cui origini si ritrovano nella cultura alchemica ed ermetica.
Il meccanicismo di Newton è quindi funzionale a una visione dell’universo che salda teoria della gravità, nascita della vita organica e origine del calore. Secondo molti alchimisti infatti una sostanza eterea circolava tra il centro della terra e il sole, era responsabile della combustione, della generazione sotterranea dei metalli e della conservazione della vita in generale. Secondo tale concezione (giovanile) l’etere spinge la materia al centro della terra. Ecco spiegato tutto.

Newton e l’apocalisse

< I Su questi argomenti, includendo anche l’interpretazione fatta proprio da Newton dell’Apocalisse di Giovanni, si concentra una considerazione che sta prendendo sempre più strada fra gli studiosi di storia e filosofia della scienza: l’idea di scienza di stampo positivistico, protesa verso il progresso continuo e incessante, cumulativa e onnicomprensiva, ormai sembra essere tramontata. Lo dimostra infatti la mole di studi che Newton compì proprio in campi che oggi definiremmo totalmente ascientifici.

Ma non per questo non lo consideriamo come il supremo esponente della fisica classica, che solo Eistein, lo scorso secolo, detronizzò e superò, e come paladino di quella razionalità tutta moderna di cui andiamo tanto fieri. Con questo non voglio affermare che lo scienziato inglese fosse giunto alle sue grandi scoperte fisico-matematiche proprio perchè credeva nelle forze occulte del mondo, ma semplicemente precisare che magia e scienza formarono un intreccio non facilmente districabile, interagendo e influenzandosi a vicenda lungo gran parte della storia di questo animale chiamato uomo.

 

Su questo sito utilizzo strumenti che memorizzano piccoli file (cookie) sul tuo dispositivo. I cookie sono normalmente usati per permettere al sito di funzionare correttamente (cookie tecnici), per generare statistiche di uso/navigazione (cookie statistici) e per pubblicizzare opportunamente i nostri servizi/prodotti (cookie di profilazione). Posso usare direttamente i cookie tecnici, ma hai il diritto di scegliere se abilitare o meno i cookie statistici e di profilazione. Abilitando questi cookie, mi aiuti a offrirti una esperienza migliore. Cookie policy